Stai ancora pubblicizzando su Google? Il tuo pubblico è già altrove.
Podcast
News
Articoli
2
Min.

Stai ancora pubblicizzando su Google? Il tuo pubblico è già altrove.

7/8/2025

La comunicazione è cambiata, per sempre. Non vince chi urla di più, ma chi viene trovato con fiducia, nei posti giusti. Anche (e soprattutto) grazie all’AI.

Il cambiamento che non abbiamo visto arrivare

Il 2025 ha cambiato tutto. Silenziosamente, ma in profondità.
Strategie che fino a un anno fa portavano risultati concreti – SEO classica, Google Ads, funnel lineari – oggi arrancano. Non perché non siano più valide, ma perché non sono più sufficienti. Le persone non cercano più nello stesso modo, non scoprono più nello stesso modo. E questo vale in ogni ambito: dalla scelta di un consulente alla prenotazione di una cena.

Pensa all’ultimo ristorante che hai provato.
L’hai trovato cercando “miglior ristorante vicino a me”? Oppure te lo ha suggerito un’amica su Instagram? L’hai visto su TikTok? O magari lo hai chiesto a ChatGPT: “Dove mi consigli di andare a Ferrara stasera?”
È qui che inizia il vero cambio di paradigma.

Le aziende che crescono oggi non sono quelle con il budget più grande, ma quelle che capiscono che la scoperta avviene in modo distribuito, emotivo, relazionale.
Google è ancora leader, certo. Ma il suo ruolo non è più esclusivo. La vecchia formula lineare – cerco su Google, apro il sito, compilo il form – si sta rompendo.

Il problema? Molti continuano a investire come se il mondo non fosse cambiato. Come se bastasse scrivere “tecnologia innovativa” su una landing per convincere qualcuno.

Il nuovo linguaggio della fiducia

C’è un e-commerce che vende attrezzi per il fitness. Comunicazione impeccabile, parole da manuale: “materiali premium”, “performance professionale”, “design ergonomico”.

Poi abbiamo passato i contenuti ai raggi X con l’AI. Abbiamo analizzato come parlavano i clienti reali: “cerco qualcosa che non si rompa dopo due settimane”, “voglio una panca che non traballi”, “mi serve roba che non mi faccia sembrare uno sfigato in palestra”.

Stesso prodotto. Linguaggi diversi. Mondi diversi.

Riscrivi la scheda prodotto usando le parole dei clienti. Non solo aumentano le visite. Aumentano le conversioni. Perché quel linguaggio crea identificazione, fiducia, empatia.
E non c’è algoritmo che batta l’empatia.

Oggi le persone si fidano di un volto su TikTok più che di una certificazione ISO. YouTube è diventato il nuovo motore di ricerca. Non per tutti, ma per molti. E i video funzionano non solo perché mostrano, ma perché rassicurano. Vedi chi c’è dietro. Sentì la voce. Capisci se ti fidi.

E poi c’è l’AI.
L’assistente digitale che abbiamo sempre sognato è già qui.
Le persone non chiedono più a Google, ma a ChatGPT: “Chi è il miglior dentista per bambini a Forlì?”
È una domanda semplice. Ma carica di fiducia.

Per rispondere bene a queste domande serve:

  • Un profilo Google Business curato
  • Recensioni autentiche e aggiornate
  • Un sito chiaro, con una value proposition leggibile in 5 secondi
  • Contenuti pensati per essere “capiti” anche dalle AI

L’evoluzione invisibile: la nostra mente sta cambiando

La rivoluzione più profonda è invisibile. È dentro di noi. È nel modo in cui il nostro cervello processa le informazioni.

La ricerca su Google seguiva un modello razionale. Sequenziale. Una parola dopo l’altra, un click dopo l’altro.

Oggi, i video sui social attivano circuiti emotivi. Colpiscono il sistema limbico. Ci fanno decidere prima ancora che ce ne rendiamo conto.
È per questo che funzionano. Non ci “convincerebbero” in un’aula universitaria, ma ci fanno comprare sul divano di casa.

Quando ChatGPT ci suggerisce un consulente o un idraulico locale, non ci sta solo proponendo una risposta. Sta replicando – in forma algoritmica – un comportamento antico: il passaparola.
È come chiedere al vicino: “Tu da chi vai?”. Solo che oggi quel vicino è globale, sempre sveglio, sempre disponibile.

È un ritorno al passato, travestito da futuro. Un salto tecnologico che ci riporta a un istinto antico: fidarci di chi ci assomiglia, di chi parla come noi, di chi ci capisce.

Le aziende che prosperano oggi non sono più quelle che sanno “vendere”. Sono quelle che sanno farsi trovare dove le persone si fidano.
E per farlo servono strategia, sensibilità, etica. Ma soprattutto: ascolto. Ascolto vero.