Stiamo assistendo alla morte di Internet senza accorgercene?
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Stiamo assistendo alla morte di Internet senza accorgercene?

6/10/2025

Internet sta cambiando per sempre. Quello che conoscevamo scomparirà, sostituito da ecosistemi chiusi dove pochi controllano informazioni e conoscenza.

Il silenzioso addio alla conoscenza condivisa

Stiamo vivendo un momento storico particolare. Le intelligenze artificiali ci promettono risposte immediate, ma dietro questa comodità si nasconde una trasformazione profonda. Internet, quello spazio libero dove chiunque poteva condividere conoscenza, sta diventando un territorio controllato da pochi giganti tecnologici.

Quando Google attiva AI Overviews, quando ChatGPT risponde alle nostre domande senza rimandare alle fonti originali, quando Apple pensa di sostituire la ricerca tradizionale con sistemi AI, stiamo assistendo a qualcosa di più grande di un semplice cambiamento tecnologico. Stiamo perdendo la ricchezza della diversità informativa.

Penso ai blog che leggevo anni fa, alle discussioni nei forum, alle voci diverse che si confrontavano. C'era un ecosistema vivo, fatto di persone che scrivevano per passione, che condividevano scoperte, che creavano dibattiti. Oggi molti di questi spazi stanno morendo, non perché non servano più, ma perché economicamente non convengono più.

Le aziende che prima investivano in contenuti informativi ora si concentrano solo su quello che porta conversioni immediate. Il risultato? Un Internet sempre più povero di sfumature, dove la conoscenza viene filtrata attraverso algoritmi che privilegiano non la qualità o la diversità, ma la profittabilità.

Quando la conversazione diventa scontro

C'è una parola che mi colpisce sempre: conversazione. Viene dal latino "conversari", che significa "trovarsi insieme". Oggi questa parola ha perso il suo significato originale. Sui social media non conversiamo più, ci scontriamo. Ogni opinione diversa diventa un nemico da battere.

Questa trasformazione non è casuale. Gli algoritmi che governano le piattaforme sono progettati per massimizzare l'engagement, e niente crea più engagement del conflitto. Così abbiamo perso la capacità di ascoltarci, di approfondire insieme, di crescere attraverso il confronto.

Mi spaventa pensare che le nuove generazioni crescano in un mondo dove la conoscenza arriva pre-confezionata da un'intelligenza artificiale, dove non c'è più il piacere della ricerca, della scoperta, del dubbio che porta all'approfondimento. Stiamo perdendo quella curiosità umana che ci ha sempre spinti a creare, a condividere, a migliorare insieme.

L'AI può essere un strumento meraviglioso, ma quando sostituisce completamente il processo umano di ricerca e condivisione, rischiamo di perdere qualcosa di essenziale: la capacità di pensare criticamente e di crescere attraverso il confronto con prospettive diverse.

Il futuro che possiamo ancora scegliere

Dobbiamo renderci conto che ogni volta che accettiamo passivamente una risposta pre-confezionata, stiamo rinunciando a un pezzo della nostra autonomia intellettuale. Ogni volta che scegliamo la comodità dell'AI invece di approfondire una fonte originale, stiamo contribuendo all'impoverimento del panorama informativo.

Come possiamo reagire? Prima di tutto, riconoscendo il valore delle fonti originali. Quando leggiamo una notizia, cerchiamo chi l'ha scritta per primo. Quando riceviamo una risposta da un'AI, chiediamoci: "Ma cosa ne pensano le persone che hanno studiato davvero questo argomento?". Sosteniamo i creatori di contenuti indipendenti, i ricercatori, i giornalisti che fanno ancora il loro lavoro con passione.

Dobbiamo anche riappropriarci del concetto di conversazione. Invece di cercare di avere ragione a tutti i costi, proviamo ad ascoltare davvero. Invece di reagire emotivamente a ogni post, prendiamoci il tempo per riflettere. Invece di consumare informazioni passivamente, torniamo a essere creatori di contenuti, anche se piccoli, anche se solo per i nostri amici.

Il futuro di Internet non è scritto. Possiamo ancora scegliere se vivere in un mondo dove la conoscenza è proprietà di pochi o se mantenere vivo quello spirito di condivisione che ha reso Internet un luogo straordinario. Ma dobbiamo scegliere adesso, prima che sia troppo tardi.

La tecnologia può essere al nostro servizio, ma solo se rimaniamo umani nel modo in cui la usiamo. Solo se non dimentichiamo mai che dietro ogni informazione c'è una persona, una storia, una prospettiva che merita di essere ascoltata e rispettata.